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Quanto più autorevole fu la condotta di Quinto Massimo, del quale Ennio dice: «Un uomo solo, temporeggiando, rialzò le nostre sorti. Egli non anteponeva le dicerie del volgo alla salvezza della patria. Onde la gloria di quel grande di giorno in giorno risplende più viva ».Quanto migliore fu la condotta di Quinto Massimo, del quale Ennio dice: «Un uomo solo, temporeggiando,...
Questa sorta d’errore, per altro, si deve evitare anche nelle questioni civili: ci sono di quelli, infatti, che, per timore della impopolarità, non osano manifestare il loro pensiero, anche se ottimo.
Come fece, per esempio, Callieratida, il quale, essendo ammiraglio degli Spartani nella guerra del Peloponneso e avendo compiuto molte e mirabili imprese, alla fine mandò tutto in rovina, per non aver voluto seguire il consiglio di coloro i quali giudicavano opportuno ritirare la flotta dalle Arginuse e non venire a battaglia con gli Ateniesi.
Egli rispose loro che Sparta, perduta quella flotta, ben poteva allestirne un’altra, mentre lui non poteva fuggire senza macchiarsi d’infamia.
E così, alcuni corrono il rischio di sacrificare la vita, altri di perdere la loro gloria e la benevolenza dei concittadini.
Dobbiamo, dunque, essere più pronti a metter a repentaglio i nostri interessi che non quelli della patria; e, particolarmente, più disposti a combattere per l’onore e per la gloria che non per gli altri beni materiali.
Si trovano molti però che sono disposti a sacrificare per la patria non solo il denaro, ma anche la vita, mentre poi rifiutano di fare il più piccolo sacrificio della loro gloria, anche se lo richiede la patria.
E’ ben vero che noi, col fuggire il pericolo, non dobbiamo mai correre il rischio di passar da imbelli e da codardi; ma è anche vero che dobbiamo rifuggire dal buttarci allo sbaraglio senza ragione, che è la cosa più dissennata del mondo.
Perciò, nell’affrontare i pericoli, dobbiamo seguire il metodo dei medici, che, ai malati leggeri, porgono blandi rimedi, riservando di necessità alle malattie più gravi le cure pericolose e incerte.
Nella bonaccia pertanto, invocare la tempesta è grande follia; ma superare la tempesta in qualunque modo, è vera saggezza, tanto più se il vantaggio di una pronta decisione supera il danno di un’incerta esecuzione!