Traductor_It_Felice_Massaro

trit_DeOfficiis_I_123_79

Come, con un cittadino, si contende in un modo, se è un nemico personale, in un altro, se è un competitore politico (con questo la lotta è per l’onore e la dignità, con quello per la vita e il buon nome), cosi coi Celtiberi e coi Cimbri si guerreggiava come con veri nemici, non per il primato, ma per l’esistenza;...

trit_DeOfficiis_I_118_57

C’è una lettera del vecchio Catone al figlio Marco, nella quale scrive d’aver saputo che egli era stato congedato dal console, mentre si trovava come soldato in Macedonia, nella guerra contro Perseo.  L’ammonisce dunque di guardarsi bene dall’entrar in battaglia: « non è giusto – dice – che chi non è soldato, combatta col nemico».

trit_DeOfficiis_I_113_40

E a questo riguardo a noi fummo così rigidi osservanti della giustizia che quegli stessi capitani che avevano accolto sotto la loro protezione città o nazioni da loro sconfitte, ne divenivan poi patroni, secondo il costume dei nostri antenati. 

trit_DeOfficiis_I_114_47

E appunto la regolare condotta della guerra è stata scrupolosamente definita dal diritto feziale del popolo romano.  Da ciò si può dedurre che non è guerra giusta se non quella che si combatte o dopo aver chiesto riparazione dell’offesa, o dopo averla minacciata e dichiarata.

trit_DeOfficiis_I_115_39

Era a capo d’una provincia il comandante Popilio, nel cui esercito militava come coscritto il figlio di Catone. Parve opportuno a Popilio congedare una legione, e quindi congedò anche il figlio di Catone che a quella legione apparteneva.

trit_DeOfficiis_I_116_41

Ma poiché, per desiderio di combattere, egli volle rimanere nell’esercito, Catone scrisse a Popilio che, se permetteva a suo figlio di restare, l’obbligasse a prestare un secondo giuramento militare perché, sciolto dal primo, non poteva legittimamente combattere col nemico.

trit_DeOfficiis_I_108_44

In verità, ci sono due maniere di contendere: con la ragione e con la forza; e poiché la ragione è propria dell’uomo e la forza è propria delle bestie, bisogna ricorrere alla seconda solo quando non ci si può avvalere della prima.