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Fra questi troviamo celebratissimi filosofi, veri principi del sapere, e certi uomini austeri e autorevoli che non seppero adattarsi ai capricci del popolo o dei potenti; e non pochi di essi passarono la vita in campagna, trovando il loro piacere nella curadel loro patrimonio. 

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Ora, benché questo ideale sia comune agli ambiziosi, avidi di potenza, e agli spiriti pensosi, amanti della quiete, gli uni non credono di poterlo conseguire se non con l’aiuto di grandi ricchezze, gli altri invece col ritenersi soddisfatti della loro fortuna.

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E in questo, a dir vero, non si può dar torto né agli uni né agli altri; mentre, però, la vita degli uomini appartati e tranquilli è più facile e sicura, e meno gravosa o dannosa agli altri, più utile invece all’umano genere, e più adatta a conferire splendore e grandezza, è la vita di coloro che si consacrano al...

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Bisogna perciò evitare queste contraddizioni, e rifuggire anche dall’avidità del denaro: non c’è cosa che dimostri grettezza e bassezza d’animo quanto l’amor delle ricchezze; al contrario, nulla è più onesto e più nobile del disprezzo verso il denaro, se non lo possiedi; se lo possiedi, impiegarlo in una benefica elagizione.

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Generalmente la fortezza e la grandezza dell’animo si manifestano principalmente in due modi: l’uno consiste nel disprezzo dei beni esteriori, posto il principio che l’uomo non deve né ricercare né desiderare né ammirare cosa alcuna che non sia onesta e decorosa, e non deve sottostare, né ad alcun uomo, né ad alcuna passione, né ad alcun evento di fortuna.