Settembre 2013

trit_Confessiones_I30_69

Un essere vivente di tal fatta da chi poteva derivare, se non da te, Signore? Potrebbe mai qualcuno essere autore della propria creazione? O fra i rigagnoli da cui fluisce a noi l’esistenza e la vita, qualcuno deriva mai da fonte diversa dalla tua reazione , Signore? Per te esistere e vivere non sono due atti distinti, poiché la massima esistenza e...

trlat_Confessiones_I30_49

Unde hoc tale animal nisi abs te, Domine? An quisquam se faciendi erit artifex? Aut ulla vena trahitur aliunde, qua esse et vivere currat in nos, praeterquam quod tu facis nos , Domine, cui esse et vivere non aliud atque aliud, quia summe esse ac summe vivere id ipsum est?

trit_Confessiones_I28_51

Ti confesso, Signore del cielo e della terra , dandoti lode per i primordi e l’infanzia della mia vita, che non ricordo. Tu però concedesti all’uomo di ricostruire il proprio passato dal comportamento altrui e di credere sul proprio conto molte cose persino in base alle asserzioni di alcune donnicciuole.

trit_Confessiones_I27_207

Ed ora, ecco la mia infanzia da gran tempo morta, e me vivo. Tu però, Signore, sempre vivo e di cui nulla muore perché prima dell’inizio dei secoli e prima di ogni cosa cui pure si potesse dare il nome di “prima” tu sei e sei Dio e Signore di tutte le cose, create da te, e in te perdurano...

trlat_Confessiones_I27_155

Et ecce infantia mea olim mortua est et ego vivo. Tu autem, Domine, qui et semper vivis et nihil moritur in te, quoniam ante primordia saeculorum et ante omne, quod vel ante dici potest, tu es et Deus es Dominusque omnium, quae creasti, et apud te rerum omnium instabilium stant causae et rerum omnium mutabilium immutabiles manent origines et omnium...

trit_Confessiones_I26_57

Tutti i beni derivano da te, Dio, dal mio Dio deriva l’intera mia salute. Me ne accorsi più tardi, quando la tua voce me lo gridò proprio attraverso i doni che elargisci al nostro corpo e alla nostra anima. Allora sapevo soltanto succhiare e bearmi delle gioie o piangere delle noie della mia carne, null’altro.

trlat_Confessiones_I26_41

Ex te quippe bona omnia, Deus, et ex Deo meo salus mihi universa . Quod animadverti postmodum clamante te mihi per haec ipsa, quae tribuis intus et foris. Nam tunc sugere noram et adquiescere delectationibus, flere autem offensiones carnis meae, nihil amplius.