116. I più prendono quella carriera, nella quale il padre o i loro genitori si segnalarono, e si studiano di farvisi onore anch’essi, come fece Q. Mucio, figliuolo di Publio, nella scienza delle leggi, e Scipione Affocano, figliuolo di Paolo Emilio, nell’arte della guerra. Vi sono alcuni, però, che alle glorie ereditate dai padri, ne aggiunsero qualcuna tutta propria, come, ad esempio, il medesimo Africano coronò la gloria delle armi con quella dell’eloquenza; la stessa cosa fece Timoteo, figlio di Conone, il quale, non inferiore al padre nella gloria militare, vi aggiunse quella della cultura e dell’ingegno. Del resto, accade talvolta che alcuni, tralasciando l’imitazione dei loro maggiori, perseguano un loro particolare proposito. Soprattutto coloro che, nati da parenti oscuri, si prefiggono un alto e nobile ideale, pongono in ciò ogni diligenza.

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