trit_Confessiones_III162_167
Io stesso ignoravo allora queste verità e non le percepivo. Esse dardeggiavano da ogni lato i miei occhi e non le vedevo. Nel declamare una poesia non mi era lecito collocare un piede qualsiasi in un punto qualsiasi, bensì dovevo usare diversi piedi secondo i diversi metri, ed anche nel medesimo verso non sempre il medesimo piede; ciò nonostante l’arte stessa che regolava la mia declamazione non seguiva princìpi diversi nei diversi punti, ma costituiva un sistema unitario. Non scorgevo però che la giustizia, cui ubbidivano uomini dabbene e santi, costituiva essa pure un sistema unitario di precetti in una sfera ben più eccellente e sublime; che, immutabile in ogni sua parte, non li assegna né impone tutti simultaneamente a tempi diversi, ma quelli soltanto che sono appropriati a ciascuno; e nella mia cecità rimproveravo ai pii patriarchi non soltanto di aver agito secondo i comandi e le ispirazioni di Dio nel presente, ma di avere anche preannunziato il futuro, secondo le rivelazioni avute da lui.