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21. 29. Perciò grazie alla tua parola non già il mare profondo, ma la terra separata dalle acque amare espresse invece di rettili con anime vive, e volatili, l’anima viva . Questa non ha più bisogno del battesimo, di cui hanno bisogno i gentili, come ne aveva bisogno essa pure, mentre era coperta dalle acque, perché non esiste altra via per entrare nel regno dei cieli, dal momento che hai fissato questa via per entrarvi . Neppure chiede grandiosità  di meraviglie per credere: crede anche senza vedere segni e prodigi , è terra credente, già separata dalle acque del mare amare d’incredulità; e le lingue sono un segno non per i credenti, ma per gli increduli . Né ha bisogno, la terra da te stabilita sopra le acque, della specie dei volatili, che produssero le acque a una tua parola . Infondevi la tua parola  mediante i tuoi messaggeri. Noi narriamo, sì, le loro opere, ma tu sei che operi in loro , ed esse operino l’anima viva , prodotto della terra, poiché la terra è il motivo per cui fanno ciò in essa, come il mare fu il motivo per cui fecero i rettili con anime vive e i volatili sotto il firmamento del cielo . Di tali esseri la terra non ha più bisogno, sebbene mangi il pesce  tratto dal profondo, alla mensa da te preparata davanti agli occhi dei credenti ; e tratto dal profondo appunto per nutrire la terra arida. Anche gli uccelli sono prole del mare , eppure si moltiplicano sulla terra : cioè, se l’incredulità degli uomini fu il motivo della prima predicazione evangelica, quest’ultima costituisce di giorno in giorno  un incitamento e una benedizione copiosa anche per i credenti; però l’anima viva trae la sua origine dalla terra, poiché solo ai credenti giova la mortificazione dell’amore del secolo , che fa vivere la loro anima per te , mentre era morta quando viveva nelle delizie , delizie, o Signore, mortali. Tu sei infatti la delizia vivificante di un cuore puro .

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