trit_Confessiones_ XIII508_125
15. 17. Fa’ che vediamo, Signore, i cieli, opera delle tue dita . Schiudi ai nostri occhi il sereno oltre la foschia in cui li avvolgesti. Là si trova la tua testimonianza, che comunica la sapienza ai piccoli . Completa, Dio mio, la tua gloria con la bocca degli infanti che ancora succhiano il latte . Davvero non conosciamo altri libri, che stronchino tanto bene la superbia , tanto bene stronchino il nemico, il difensore restio a riconciliarsi con te mentre difende i propri peccati. Non conosco, Signore, non conosco altre espressioni così pure e capaci d’indurmi alla confessione, di ammansire la mia cervice al tuo giogo , di sollecitare a prestarti un culto disinteressato. Fa’ che le capisca , Padre buono; concedimi questa grazia, perché mi sono sottomesso a te e tu hai stabilito saldamente quelle parole per le anime sottomesse.