trit_Confessiones_ XIII505_311
13. 14. Tuttavia finora siamo luce per la fede, non ancora per la visione . Nella speranza fummo salvati, e una speranza che si vede, non è speranza . L’abisso chiama ancora l’abisso, ma ormai con la voce delle tue cateratte . Chi dice ancora: “Non potei parlarvi come a esseri spirituali, ma carnali” , pensa di non aver ancora capito nemmeno lui. Dimentico delle cose che stanno dietro le spalle, si protende verso quelle che stanno innanzi e geme sotto il peso del suo fardello . La sua anima ha sete del Dio vivo come i cervi delle fonti d’acqua. Perciò dice: “Quando giungerò?” . Desideroso di essere rivestito della sua abitazione celeste , così apostrofa l’abisso inferiore: “Non uniformatevi a questo secolo, riformatevi invece, rinnovando il vostro cuore” ; e così: “Non dovete divenire fanciulli di mente, ma siate piccoli nella malizia per essere perfetti di mente” ; e così: “O galati insensati, chi vi ha incantato?” . Ma non è più la sua voce; è la tua, sei tu, che hai mandato il tuo spirito dal cielo per mezzo di Colui, che ascendendo in alto aprì le cateratte dei suoi doni , affinché la piena del fiume rallegrasse la tua città . Per lei sospira l’amico dello sposo , avendo già con sé le primizie dello spirito, ma ancora gemebondo fra sé nell’attesa dell’adozione, la redenzione del suo corpo . Per lei sospira, poiché è membro della sposa; per lei si affanna , poiché è amico dello sposo; per lei si affanna, non per sé, poiché con la voce delle tue cateratte, non con la voce sua, invoca l’altro abisso, oggetto del suo affanno e del suo timore. Teme che come il serpente ingannò Eva con la sua astuzia, così anche i loro pensieri non si corrompano allontanandosi dalla castità, che è nel nostro Sposo , il tuo unigenito. Ma quale non sarà lo splendore della sua luce, allorché lo vedremo com’è , e saranno passate le lacrime, che sono divenute il pane dei miei giorni e delle mie notti, mentre mi si chiede quotidianamente: “Ov’è il tuo Dio?” .