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19. 28. Vero è, Signore, che tu creasti il cielo e la terra , e vero è che il principio è la tua Sapienza, in cui creasti tutto . Così pure è vero che questo mondo visibile ha due grandi parti, cielo e terra, ove sono brevemente compresi tutti gli enti da te fatti e creati. E vero è che ogni essere mutevole suggerisce alla nostra mente l’idea di una certa informità, per la quale può assumere una forma, o mutarsi e trasformarsi. Vero è che chi aderisce così strettamente a una forma immutabile, da non mutare, per quanto mutabile, si sottrae all’azione del tempo. Vero è che l’informità, così vicina al nulla, non può avere vicende temporali. Vero è che la materia originaria di una cosa può anche in certe espressioni avere già il nome della cosa originata, così che poté essere chiamata cielo e terra una qualunque massa informe, originaria del cielo e della terra. Vero è che di tutte le cose formate nessuna si avvicina all’informe più della terra e dell’abisso. Vero è che non solo le cose create e formate, ma anche tutte quelle che si possono creare e formare, sono opera tua, poiché tutte le cose derivano da te . Vero è che ogni cosa formata da una materia informe prima è informe, poi formata.

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