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31. 46. Quanti invece vedono le tue opere attraverso il tuo spirito, sei tu che vedi in loro. Vedono che sono buone, e tu vedi che sono buone; qualunque piace loro per la tua persona, tu piaci loro in quella cosa; e se piace a noi qualcosa per il tuo spirito, piace a te in noi. Chi fra gli uomini conosce le cose dell’uomo, se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche ciò che è di Dio nessuno lo conosce, se non lo spirito di Dio. Quanto a noi, continua l’Apostolo, non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo spirito proveniente da Dio, per conoscere i doni ricevuti da Dio. Sono indotto a chiedere: “È vero, nessuno conosce ciò che è di Dio, se non lo spirito di Dio. Come dunque conosciamo anche noi i doni ricevuti da Dio?”. La risposta è che le stesse conoscenze che abbiamo attraverso lo spirito di Dio, nessuno le conosce, se non lo spirito di Dio . Come fu detto giustamente a chi parlava ispirato dallo spirito di Dio: “Non siete voi che parlate” ; così si dice giustamente a chi conosce attraverso lo spirito di Dio: “Non siete voi che conoscete”; e altrettanto giustamente a chi vede nello spirito di Dio: “Non siete voi che vedete”. Sempre, quando vediamo nello spirito di Dio che una cosa è buona, non noi, ma Dio vede che è buona. C’è dunque chi giudica cattivo ciò che è buono, ad esempio quei tali, che si menzionano sopra . C’è chi vede buono ciò che è buono, ad esempio i molti, cui piace la tua creazione perché buona, ma in essa non piaci tu, cosicché preferiscono godere di essa, che di te. E c’è l’uomo che vede che una cosa è buona, ma Dio vede in lui che è buona. Allora evidentemente è Dio amato nella sua creazione. Ma Dio non potrebbe essere amato se non attraverso lo Spirito che ci diede, poiché l’amore di Dio fu diffuso nei nostri cuori ad opera dello Spirito Santo che ci fu dato . Attraverso lo Spirito noi vediamo come tutto ciò che in qualche modo è, è buono, poiché è da colui che non è in qualche modo, ma è Colui che è .