trit_Confessiones_ VIII310_338
Vedevo la Chiesa popolata di fedeli che avanzavano, l’uno in un modo, l’altro in un altro ; invece mi disgustava la mia vita nel mondo. Era divenuta un grave fardello per me, ora che non mi stimolavano più a sopportare un giogo così duro le passioni di un tempo, l’attesa degli onori e del denaro. Ormai tutto ciò mi attraeva meno della tua dolcezza e della bellezza della tua casa, che ho amato. Ma ero stretto ancora da un legame tenace, la donna. L’Apostolo non mi proibiva il matrimonio, sebbene invitasse a uno stato più alto, desiderando, se possibile, che tutti gli uomini fossero come lui ; ma io, più debole, cercavo una posizione più comoda. Era l’unica causa delle mie oscillazioni. Per il resto ero illanguidito e snervato da preoccupazioni putride, perché la vita coniugale, di cui ero devoto prigioniero, mi costringeva ad altri adattamenti, che non avrei voluto subire. Avevo sentito dire dalla bocca della verità che esistono eunuchi, i quali si mutilarono volontariamente per amore del regno dei cieli; ma aggiunge: “Chi può capire, capisca”. Sono certamente vani tutti gli uomini in cui non si trova la conoscenza di Dio e che non poterono trovare, muovendo dalle cose che ci si mostrano buone, Colui che è ; ma questo genere di vanità non era più il mio ormai. L’avevo superato, trovando nella testimonianza concorde dell’intero creato te, nostro Creatore, e il tuo Verbo, Dio presso di te e con te unico Dio e strumento della tua intera creazione. Esiste poi una seconda categoria di empi, quelli che, pur conoscendo Dio, non lo glorificarono o ringraziarono come Dio. Anche fra costoro ero caduto, ma la tua destra mi raccolse, mi traesti di là e mi ponesti in un luogo ove potevo guarire, poiché hai detto all’uomo: “Ecco, pietà è sapienza”, e: “Non cercare di apparire sapiente, perché chi si dichiarava sapiente divenne stolto”. Dunque avevo già trovato la perla preziosa e mi conveniva acquistarla vendendo tutti i miei beni. Eppure esitavo.