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40 Di costoro furono allievi Publio Rutilio Rufo, il quale fu console in Roma e proconsole in Asia, nonché Paolo Virginio e Quinto Tuberone: quest’ultimo è il filosofo stoico allievo di Panezio, e anch’egli fu console. Nel medesimo periodo vi fu anche Sesto Pompeo, zio paterno di Gneo Pompeo; nonché Celio Antipatro, che scrisse di storia ma si dedicò più all’eloquenza che alla scienza del diritto; (vi fu) anche Lucio Crasso, fratello di Publio Mucio, il quale venne detto Muciano. Cicerone afferma che quest’ultimo sarebbe stato il più eloquente tra i giureconsulti.