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8. Se il padre manifesta incapacità mentale, i figli restano nondimeno nella sua potestà. La stessa cosa vale per tutti gli ascendenti che hanno discendenti sotto la loro potestà. Infatti, essendo il diritto di patria potestà ricevuto nei costumi, né potendosi perdere, se i figli non ne sono liberati nei modi determinati, non si deve dubitare in alcun modo che non vi rimangano. Per la qual cosa non solo avrà in propria potestà i figli generati prima della malattia mentale, ma anche quelli concepiti prima della malattia e dati alla luce dopo. Però, occorre esaminare se nasce nella sua potestà il figlio concepito durante la malattia; poiché, quantunque il malato mentale non possa prendere moglie, tuttavia può rimanere in matrimonio. Cosi stando la cosa, avrà in potestà il figlio. Se poi malata mentale sia la moglie, il concepito da lei prima della malattia nasce nella potestà del marito; e cosi anche quello concepito da lei durante la malattia, non essendo malato il marito, senza dubbio nasce in di lui potestà perché resta il matrimonio. Ed anche se ambedue, sia il marito che la moglie, versino in stato di malati mentali e la moglie concepisca in quel tempo, il partorito nasce in potestà del padre, quasi che rimanesse nei malati mentali un briciolo di volontà; invero, sussistendo il matrimonio quando l’uno è malato, sussisterà pur essendo tali ambedue.

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