2. Se il padrone avrà incrudelito sopra i servi o li costringa a turpe impudicizia, dal rescritto del Divo Pio inviato ad Elio Marciano Proconsole della Betica, si comprenderà quali siano gli uffici del Preside. Queste sono le parole di tale rescritto: “È pur necessario che la potestà dei padroni sopra i propri servi sia inviolata, e che non si tolga ad alcuno il suo; ma importa agli stessi padroni che non si neghi aiuto contro la crudeltà o la fame, o l’intollerabile ingiuria, a coloro che giustamente lo implorano. Quindi prendi cognizione delle lagnanze di quelli che dalla famiglia di Giulio Sabino si rifugiarono presso la statua del Principe; e se conoscerai che furono trattati più duramente che non si conviene o che venne loro fatta infame ingiuria, comanda che siano venduti, cosicché non ritornino in potestà del padrone il quale, se avrà dolosamente contravvenuto alla mia Costituzione, sappia che io punirò ben severamente il fatto. Anche il Divo Adriano relegò per un quinquennio una certa Umbricia matrona, perché aveva atrocemente maltrattato le proprie schiave per futili motivi.

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