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C. Valerio Procillo, mentre durante la fuga veniva portato via dai suoi guardiani legato con triplice catena, si imbatté proprio in Cesare, che con la cavalleria stava inseguendo i nemici. Ciò procurò a Cesare una gioia non minore della vittoria stessa, perché si vedeva restituito, strappato allemani del nemico, l’uomo più onesto della provincia della Gallia, suo amico e ospite: la Fortuna non aveva voluto togliere nulla alla sua grande gioia e contentezza e aveva impedito la morte di C. Valerio Procillo.

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