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Innanzitutto, vedeva che gli Edui, più volte definiti dal senato fratelli e consanguinei, si trovavano sotto il dominio e la schiavitù dei Germani e capiva che loro ostaggi si trovavano nelle mani di Ariovisto e dei Sequani, cosa che giudicava una vergogna per sé e per la repubblica, data la potenza del popolo romano; secondo, riteneva pericoloso per Roma che, a poco a poco, i Germani prendessero l’abitudine di oltrepassare il Reno e di stanziarsi in Gallia in numero molto elevato.