trit_Confessiones_IV203_149
Dio delle virtù, rivolgi noi a te, mostra a noi il tuo viso, e saremo salvi . L’animo dell’uomo si volge or qua or là, ma dovunque fuori di te è affisso al dolore, anche se si lega alle bellezze esterne a te e a sé. Eppure non esisterebbero cose belle, se non derivassero da te. Nascono e svaniscono: nascendo cominciano, per così dire, a esistere, crescono per maturare, e appena maturate invecchiano fino a morire. Non tutte invecchiano, ma tutte muoiono. Nel nascere, dunque, e nel tendere all’esistenza, quanto più rapida è la loro crescita verso l’essere, tanto più frettolosa la loro corsa verso il non essere. Questa è la loro limitazione, non più di questo hai concesso loro, perché sono parte di altre entità che non esistono tutte simultaneamente, ma tutte formano con la loro scomparsa e comparsa l’universo, di cui sono parti.