Le sembrò, dunque, di essere ritta sopra un regolo di legno, ove un giovane radioso e ilare le andava incontro sorridendole, mentre era afflitta, accasciata dall’afflizione. Il giovane le chiedeva i motivi della sua mestizia e delle lacrime che versava ogni giorno, più con l’intento di ammaestrarla, come suole accadere, che d’imparare; ed ella rispondeva di piangere sulla mia perdizione. Allora l’altro la invitava, per tranquillizzarla, e la esortava a guardarsi attorno: non vedeva  che là dov’era lei ero anch’io? Ella guardò e mi vide ritto al suo fianco sul medesimo regolo. Quale l’origine del sogno, se non il tuo orecchiare al suo cuore , o bontà onnipotente, che ti prendi cura di ciascuno di noi come se avessi solo lui da curare, e di tutti come di ciascuno?

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