trit_Confessiones_ XIII513_279

18. 22. Così, Signore, così, ti prego, nasca come fai nascere, come dài la gioia e la forza, nasca dalla terra la verità, e la giustizia guardi dal cielo , e siano fatti nel firmamento i lumi : spezziamo all’affamato il nostro pane, introduciamo nella nostra casa il povero senza tetto, vestiamo il nudo e non disdegniamo chi ci è parente, della nostra schiatta. Alla nascita di questi frutti sulla terra, vedi che è bene, e sfolgori mattiniera la nostra luce , e da questa bassa messe dell’azione raggiungendo nelle delizie della contemplazione l’alto Verbo della vita, potessimo apparire come lumi nel mondo , fissi al firmamento della tua Scrittura! Lì tu ci insegni a distinguere le cose intelligibili dalle sensibili, come il giorno dalla notte, o le anime dedite alle cose intelligibili da quelle dedite alle sensibili. Dunque non sei più solo, come prima della creazione del firmamento, a distinguere nel segreto del tuo discernimento la luce dalle tenebre . Anche le tue creature spirituali, poste con diversi gradi proprio in quel firmamento, dopo l’apparizione della tua grazia nell’universo brillino sulla terra e distinguano il giorno dalla notte e segnino il tempo . Infatti i vecchi tempi sono passati, ecco se ne sono costituiti di nuovi ; la nostra salvezza è più vicina di quando cominciammo a credere, la notte è andata oltre, il giorno invece si è avvicinato: coroni l’anno con la tua benedizione , mandando operai alla tua messe  che altri faticarono  a seminare, e ancora ad altre seminagioni, la cui messe si avrà alla fine. Così esaudisci i voti del bramoso e benedici le annate del giusto. Tu invece sei sempre il medesimo e nei tuoi anni, che non finiscono , allestisci il granaio per gli anni che passano. Secondo un disegno eterno certamente tu dispensi alla terra i beni del cielo a tempo debito.

Clic per vedere traduzione  trlat_Confessiones_ XIII513_211

Potrebbero interessarti anche...