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32. 43. Infine, o Signore, che sei Dio, e non carne e sangue, se l’uomo non vide tutto, al tuo Spirito buono, che mi condurrà nella terra giusta , invece poté mai rimanere occulta alcuna delle cose che in quelle parole tue per tuo conto ti proponevi di rivelare ai futuri lettori, quand’anche il loro banditore non abbia concepito che uno dei molti sensi veri? In tal caso il senso concepito da lui sarebbe certamente il più elevato di tutti. A noi, Signore, rivela quello stesso o qualunque altro ti piaccia, purché vero. Ma, sia che nell’incontro delle medesime parole ce ne mostri il senso che già mostrasti a quel grande, sia che un altro ce ne mostri, nùtrici tu, non c’illuda l’errore. Ecco qui, Signore Dio mio, quante cose ho scritto per poche parole, quante cose davvero! Di questo passo, come basteranno le mie forze, come il tempo per tutti i tuoi libri? Permetti dunque che per loro mezzo io ti faccia la mia confessione piuttosto in breve, scegliendone un unico senso, ispiratomi da te come vero, sicuro e buono, sebbene molti si presentino dove molti potranno presentarsi. E la mia confessione sia tanto schietta, da esporla, se esporrò l’intenzione del tuo ministro, con la dovuta esattezza. A ciò devo tendere con tutte le mie forze; e se non riuscirò a tanto, possa riuscire almeno a esporre ciò che la tua verità volle comunicarmi con le parole di lui, al quale pure comunicò ciò che volle.

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