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27. 37. Come una sorgente nella sua piccola piaggia è più ricca e si estende con i molti rivi che alimenta in spazi più ampi di qualunque fra i rivi che, nati dalla medesima sorgente, in molte piagge si diffondono; così la narrazione del tuo dispensatore , cui avrebbero attinto molti futuri predicatori, riversa con modesta vena di parole fiumi di limpida verità. Di là ognuno, per quanto può in questo campo, deriva una sua propria e diversa verità, che poi estende in più lunghi meandri di parole. Infatti leggendo o udendo il passo in discussione alcuni pensano a Dio come a un uomo o a una potenza dotata di mole immensa, che con una decisione in qualche modo nuova e repentina produsse fuori di sé e quasi in luoghi distanti il cielo e la terra, due grandi corpi, sopra e sotto, ove sono contenute tutte le cose. Quando sentono: Disse Dio: “Sia fatto ciò”, e fu fatto ciò , pensano a parole che ebbero un inizio e una fine, risuonanti nel tempo e passeggere, tali che subito dopo il loro passaggio esistette l’oggetto di cui avevano comandato l’esistenza. Anche ogni altro loro concetto si sviluppa allo stesso modo dalle relazioni abituali con la carne. Costoro sono ancora bambini sensitivi. Mentre la loro gracilità si fa portare da questo stile umilissimo come da un seno materno, cresce sana la loro fede, per cui credono fermamente e per certo che Dio è il creatore di tutta la meravigliosa varietà degli esseri su cui si posano attorno i loro sensi. Ma se qualcuno di costoro, disprezzando come vili le parole, si spinge con la sua presuntuosa debolezza fuori dalla culla ov’è nutrito, ahimè, cadrà miseramente. Signore Dio, abbi pietà: il pulcino implume non sia calpestato dai passanti , manda il tuo angelo  a riporlo nel nido, ove viva finché sappia volare.

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