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18. 27. Ho ascoltato e considerato tutte queste opinioni, ma non voglio discutere su parole, perché a nulla serve, se non ad abbattere gli ascoltatori . Per edificarli invece è buona la legge, purché usata legittimamente, essendo suo fine la carità che sgorga da un cuore puro, da una coscienza buona e da una fede non finta . Il nostro Maestro sa da quale duplice precetto fece dipendere tutta la legge e i profeti . Se io li riconosco fervorosamente, Dio mio, lume dei miei occhi  nell’oscurità, può forse nuocermi che, potendosi dare di queste parole certamente vere interpretazioni diverse, può forse nuocermi, ripeto, che la mia opinione diverga dall’opinione di altri sull’opinione dello scrittore? Chiunque di noi legge, si sforza certamente di penetrare e comprendere l’intenzione dell’autore che legge, e quando lo crede veritiero, non osa pensare che disse cosa da noi conosciuta o ritenuta falsa. Mentre, dunque, ciascuno si sforza d’intendere le Sacre Scritture secondo le intenzioni del loro scrittore, che male è, se vi scopre un’intenzione che tu, luce di tutte le menti veritiere, mostri per vera, sebbene non fu l’intenzione dell’autore? Eppure fu anch’egli nel vero, pur avendo un’intenzione diversa da questa.

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