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3. 3. La nostra terra era invisibile e confusa, un profondo e impenetrabile abisso su cui non vi era luce, poiché non aveva nessun aspetto. Perciò hai fatto scrivere: “Le tenebre regnavano sopra l’abisso” , cioè null’altro che assenza di luce. Se ci fosse stata la luce, ove poteva essere, se non sopra, spiccando, perché schiariva? Là dunque, ove non era ancora la luce, la presenza delle tenebre cos’era, se non l’assenza della luce? Perciò sopra regnavano le tenebre, perché vi era assente la luce, così come dove non c’è il suono, c’è il silenzio, e l’esistenza in quel punto del silenzio indica l’inesistenza in quel punto del suono. Non hai insegnato tu, Signore, a quest’anima che ti confessa, non hai insegnato tu, Signore, a me , come, prima che questa materia informe ricevesse da te una forma ordinata, nulla esisteva, né colore né figura, né corpo né spirito? Un nulla, però, non assoluto, bensì un’entità informe, priva di qualunque aspetto.

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