trit_Confessiones_ VIII333_378

Non asseriscano dunque più, al vedere due volontà affrontarsi nel medesimo individuo, che si tratta della contesa di due anime contrarie, una buona, l’altra malvagia, formate da due sostanze contrarie, da due princìpi contrari: perché tu, Dio verace, li condanni, li confuti, li smascheri. Pensiamo al caso di due volontà entrambe malvagie, quali si hanno in chi sta deliberando se uccidere un uomo col veleno o con un’arma, se appropriarsi di questo o di quel fondo che non gli appartengono né può occupare contemporaneamente; se comprare il piacere per lussuria o serbare il denaro per avarizia; se recarsi al circo o a teatro quando entrambi diano spettacolo nella medesima giornata, o, aggiungendo una terza eventualità, a rubare in casa d’altri, qualora si presenti l’occasione, o, aggiungendone pure una quarta, a commettere un adulterio, qualora gli si apra simultaneamente una possibilità anche da quella parte. Ebbene, si concentrino nel medesimo istante tutte assieme queste occasioni e siano tutte ugualmente desiderate, eppure non possono essere simultaneamente sfruttate e si avrà un animo dilaniato da quattro volontà in conflitto tra loro, o anche da più di quattro, potendo essere molte le cose desiderate, sebbene questa gente di solito non parli di una moltitudine tanto grande di sostanze diverse. Così anche per le volontà buone. Chiedo loro: “È bene godere della lettura dell’Apostolo? è bene godere della lettura di un salmo edificante? è bene dissertare sul Vangelo?”. Risponderanno ogni volta: “È bene”. Ma allora, se queste tre attività piacessero tutte ugualmente e in un unico e medesimo istante, non si hanno volontà diverse, che tirano in senso contrario il cuore dell’uomo nell’atto in cui delibera sulla cosa migliore da fare? E tutte sono volontà buone e lottano tra loro finché non sia operata la scelta, su cui punti tutta la volontà ridotta a una sola di molte in cui era divisa. Così ancora, quando l’eternità ci attrae in alto, mentre il godimento di un bene temporale ci trattiene al basso, è la medesima anima a volere, ma non con tutta la volontà, l’uno o l’altro dei due oggetti. Di qui le angosce penose che la dilaniano, perché la verità le fa anteporre il primo, l’abitudine non le lascia deporre il secondo.

Potrebbero interessarti anche...