trit_Confessiones_ VIII331_253
Scompaiano dalla tua vista, o Dio, così come scompaiono, i ciarlatani e i seduttori delle menti, coloro che, avendo rilevato la presenza di due volontà nell’atto del deliberare, affermano l’esistenza di due anime con due nature, l’una buona, l’altra malvagia. Essi sì sono davvero malvagi, poiché hanno questi concetti malvagi, e non diverranno buoni, se non avendo concetti di verità e accettando la verità. Allora potranno dirsi per loro le parole del tuo Apostolo: “Foste un tempo tenebre, ora invece luce nel Signore”. Mentre vogliono essere luce, ma non nel Signore, bensì in se stessi, attribuendo alla natura dell’anima un’essenza divina, sono divenuti tenebre più dense. La loro orrenda arroganza li allontanò più ancora da te, da te, vero lume illuminante ogni uomo che viene in questo mondo. Badate a ciòche dite. Arrossite e avvicinatevi a lui: riceverete la luce e i vostri volti non arrossiranno. Io, mentre stavo deliberando per entrare finalmente al servizio del Signore Dio mio, come da tempo avevo progettato di fare, ero io a volere, io a non volere; ero io, io. Da questa volontà incompleta e incompleta assenza di volontà nasceva la mia lotta con me stesso, la scissione di me stesso, scissione che, se avveniva contro la mia volontà, non dimostrava però l’esistenza di un’anima estranea, bensì il castigo della mia. Non ero neppure io a provocarla, ma il peccato che abitava in me quale punizione di un peccato commesso in maggiore libertà; poiché ero figlio di Adamo.