Tutto crolli, sbarazziamoci di queste vane futilità e votiamoci unicamente alla ricerca della verità! La vita è miserabile, la morte è incerta. Potrebbe sopravvenire all’improvviso, e allora come usciremmo da questo mondo? dove potremmo imparare quanto qui abbiamo negletto? Non dovremmo pagare piuttosto il fio della presente negligenza? E se la morte stessa troncasse e concludesse ogni angustia insieme alla sensibilità? Anche questo è un problema da investigare. Ma no, lontano da me il pensiero che sia così. Non senza un motivo, non per nulla l’autorità della fede cristiana s’irradia da tanta altezza sul mondo intero. La divinità non realizzerebbe tante e tali cose per noi, se con la morte del corpo si estinguesse anche la vita dell’anima. Perché dunque esitiamo ad abbandonare le speranze mondane, per votarci totalmente alla ricerca di Dio e della vita beata? No, adagio: anche il mondo è piacevole e possiede una sua grazia non lieve. Bisogna essere cauti a troncare l’impulso che ci spinge verso di esso, perché sarebbe indecoroso tornarvi da capo. Ormai, ecco, siamo abbastanza valenti per ottenere un posto onorato, e che altro desiderare nella nostra condizione? Abbiamo un buon numero di amici potenti. Se non vogliamo brigare troppo per avere di meglio, una presidenza la possiamo ottenere senz’altro. Poi si dovrà sposare una donna provvista di qualche soldo, che non aggravi le nostre spese, e questo sarà il termine dei desideri; molti spiriti grandi, degnissimi d’imitazione, si dedicarono allo studio della sapienza con le mogli al fianco”.

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