trit_Confessiones_ V242_112
E infatti aveva letto alcune orazioni tulliane, pochissimi libri di Seneca, qualche volume di poesia, e i pochi dei suoi correligionari che siano scritti in un latino corretto e adorno. In più, dall’esercizio dei discorsi tenuti giornalmente in pubblico gli derivava una parlata facile, resa ancora più gradita e seducente da un uso accorto dell’ingegno e da un certo garbo...