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Tutto il pregio della virtù consiste nell’azione. L’azione tuttavia ci consente spesso qualche svago, e molte occasioni ci si offrono per tornare ai nostri studi.
Inoltre, l’attività della mente, che non conosce riposo, vale di per sé a impegnarci nelle indagini speculative, anche senza nostro deliberato proposito.
Ma ogni atto della mente, ogni moto dell’animo deve avere per oggetto o le sagge e oneste decisioni che riguardano la moralità e felicità della vita o gli studi scientifici e speculativi. E così ho parlato della prima fonte del dovere.
Fra le altre tre specie dell’onesto, la più ampia ed estesa è quella su cui si fonda la società degli uomini e, per così dire, la comunanza della vita.
In questa naturale e onesta inclinazione, dobbiamo peraltro evitare due difetti: il primo è che non si tenga per noto l’ignoto, dandogli ciecamente il nostro assenso; e chi vorrà evitare questo difetto (e tutti dobbiamo volerlo), applicherà tempo e diligenza a ben considerare le cose.
Il secondo difetto è che taluni pongono troppa attenzione e troppa fatica in cose oscure e astruse, e, per giunta, non necessarie.
Delle quattro parti (o tipi), in cui abbiamo diviso l’intima essenza dell’onesto, quella prima, che si fonda sulla conoscenza del vero, tocca più da vicino l’essenza della natura umana.
In verità, tutti siamo irresistibilmente trascinati dal desiderio di conoscere e di sapere; tutti riteniamo nobile e bello eccellere in questo campo, mentre consideriamo cosa triste e brutta sbagliare e smarrire la strada, peccare d’ignoranza e lasciarsi ingannare.
Benché queste quattro virtù siano in stretta connessione tra loro, tuttavia da ciascuna di esse nasce un particolare tipo di dovere, come, per esempio, quella virtù che ho distinto per prima e in cui poniamo la sapienza e la saggezza che comporta, come suo proprio e speciale compito, la ricerca e la scoperta della verità.
Difatti, chi più si addentra con gli occhi della mente nella segreta verità delle cose, chi con più acume e con più prontezza può non solo penetrarne, ma anche spiegarne le intime ragioni, questi di solito è giustamente considerato il più prudente e il più saggio. Costui perciò ha in suo potere la verità, quasi come materia ch’egli debba trattare...