Ma in ogni sorta d’ingiustizia è molto importante considerare se l’offesa viene fatta a causa di un forte eccitamento dell’animo, che per lo più è breve e passeggero, o per meditato e deliberato proposito.
Offrono godimento anche gli splendidi arredamenti, e un raffinato tenore di vita, ricco ed elegante. Per tutte queste ragioni il desiderio della ricchezza non conosce limiti.
E in verità, non merita biasimo il cercare d’accrescere il patrimonio domestico, quando non si nuoce ad alcuno; basta non commetter mai nessuna ingiustizia.
In verità, ogni stato e ogni grado che non ammetta supremazia di varie persone, diventa generalmente il campo di contese così aspre che è assai difficile rispettare «la santità degli affetti».
Inoltre, la ricchezza si desidera o per soddisfare i bisogni della vita o per goderne i piaceri. Ma coloro che hanno un animo assai grande e progetti molto elevati, bramano e cercano il denaro per acquistar potenza e prestigio.
Come, non molto tempo fa, Marco Crasso affermava che nessuna ricchezza è abbastanza grande per chi voglia primeggiare nello Stato se, coi proventi di essa, egli non possa mantenere un esercito.
Ed è ben vero che quelle ingiurie che si fanno per deliberato proposito di nuocere, hanno spesso origine dalla paura, quando, cioè, colui che medita di procurare un danno ad un altro, teme che, non facendo cosi, debba subir lui qualche danno.
Ma la maggior parte degli uomini sono spinti a danneggiare gli altri per conquistare ciò che stimola in loro un intenso desiderio. E di questo la colpa massima è insita nell’avidità di denaro.
Ma poiché, come ha scritto splendidamente Platone, noi non siamo nati soltanto per noi, ma una parte della nostra esistenza la rivendica per sé la patria, e un’altra gli amici.
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