trit_Confessiones_ VIII309_277
Dio mio, fa’ ch’io ricordi per ringraziarti e ch’io confessi gli atti della tua misericordia nei miei riguardi. Le mie ossa s’impregnino del tuo amore e dicano: “Signore, chi simile a te?. Hai spezzato i miei lacci, ti offrirò un sacrificio di lode”. Come li hai spezzati, ora narrerò, e diranno tutti coloro che ti adorano, all’udirmi: “Benedetto il Signore in cielo e in terra ; grande e mirabile il suo nome”. Penetrate stabilmente nelle mie viscere le tue parole, da te assediato d’ogni parte, possedevo la certezza della tua vita eterna. L’avevo vista soltanto in un enigma e come attraverso uno specchio ; tuttavia si era dissipato dalla mia mente ogni dubbio sulla sostanza incorruttibile e la derivazione da quella di ogni altra sostanza. Non desideravo acquistare ormai una maggiore certezza di te, quanto piuttosto una maggiore stabilità in te. Senonché dalla parte della mia vita terrena tutto vacillava, e bisognava ripulirmi il cuore del fermento vecchio. La via, ossia la persona del Salvatore, mi piaceva, ma ancora mi spiaceva passare per le sue strettoie. Allora m’ispirasti il pensiero, apparso buono ai miei occhi, di far visita a Simpliciano, che mi sembrava un tuo buon servitore. In lui riluceva la tua grazia; avevo anche sentito dire che fin da giovane viveva interamente consacrato a te. Allora era vecchio ormai e nella lunga esistenza passata a perseguire la tua via con impegno così santo, mi sembrava avesse acquistato grande esperienza, grande sapienza; né mi sbagliavo. Era mio desiderio conferire con lui sui miei turbamenti, affinché mi riferisse il metodo adatto a chi si trova nel mio stato per avanzare sulla tua via.