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L’indomani, considerando che mancavano solo due giorni alla distribuzione di grano e che Bibracte, la città degli Edui più grande e più ricca in assoluto, non distava più di diciotto miglia, Cesare pensò di dover provvedere ai rifornimenti. Smette di seguire gli Elvezi e si affretta verso Bibracte. Alcuni schiavi, fuggiti dalla cavalleria gallica del decurione L. Emilio, riferiscono al nemico la faccenda.