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Questo il testo di quel rescritto inviato ad Elio Marziano: “È necessario che la potestà dei padroni sopra i propri servi sia inviolabile, e che a nessun uomo si tolga il suo diritto; ma importa agli stessi padroni che non si neghi aiuto a coloro che giustamente lo implorano contro la crudeltà, contro la faine o l’ingiuria intollerabile. Pertanto prendi cognizione delle lagnanze di coloro della famiglia di Giulio Sabino che fuggirono presso la statua (del principe), e se riconoscerai che sono trattati più duramente del giusto, o che sono colpiti da infame ingiuria, comanda che siano venduti, cosìcché non ritornino in potestà del padrone. Che se avrà violato la mia costituzione, sappia ch’io punirò più severamente questo fatto”.