Settembre 2014

Quando gli Elvezi vennero informati del suo arrivo, inviarono presso di lui i legati più illustri della città, della cui ambasceria Nammeio e Veruclezio ottenevano il posto di capo, per dire che loro avevano intenzione di passare per la provincia senza alcun cattivo proposito, per il fatto che non avevano nessun’altra via.

Ordinò a tutte le province di fornire il numero più grande possibile di soldati – c’era solamente una legione in Gallia Ulteriore -; ordinò di tagliare il ponte che era vicino a Ginevra.

Essendo stato annunciato questo a Cesare, cioè che gli Elvezi tentavano di passare per la nostra provincia, egli si affrettò a partire dalla città e si diresse verso la Gallia Ulteriore, a marce il più possibile forzate e giunse a Ginevra.

Ultimati i preparativi per la partenza,s tabiliscono la data in cui avrebbero dovuto riunirsi tutti sulla riva del Rodano: cinque giorni prima delle calende di aprile, nell’anno del consolato di Lucio Pisone e A. Gabinio.

(Gli Elvezi, per garantirsi via libera) pensavano di persuadere gli Allobrogi, che non sembravano ancora ben disposti verso i Romani, o di obbligarli con la forza.