Descrizione
Arturo Graf, difettando di una vera e propria forma mentis filosofica, era passato da una filosofia antievoluzionistica e concettualistica per eccellenza, ovvero l’herbartismo, alla condivisione della filosofia dell’evoluzione. La concezione deterministica e pessimistica si era trasformata successivamente in una spiritualistica e dualistica.
Tale eclettismo gli impediva qualsiasi speculazione filosofica su un argomento alquanto spinoso e Graf ne era consapevole: lo stesso tono scherzoso dell’incipit della dedica introduce il lettore all’interno del racconto, cattura la sua curiosità, gli garantisce che la lettura non gli procurerà insonnia o turbamenti.
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